Sostenibilità e digitalizzazione degli abiti da spose
C’è poi un altro aspetto che sta a cuore a Nicole ed è quello della sostenibilità. Un percorso virtuoso che l’azienda sta sviluppando da più di due anni, in varie forme. “Sicuramente, quella che finora trovo più efficace è stata l’idea di trovare nuove modalità di riutilizzo dell’abito, ad esempio con il progetto Second Life, un programma di moda circolare grazie al quale le spose possono portare in negozio gli abiti da sposa acquistati e farli modificare, dando loro una seconda vita”. Un tema, quello della moda consapevole, al quale i giovani non sono ancora del tutto pronti, però: “Sui social vedo che c’è ancora molta strada da fare. Il nostro compito, come azienda, è quindi proprio quello di educare il consumatore a scelte responsabili anche nel giorno più importante della sua vita”.
Se c’è poi una domanda davvero gettonata che in questi anni hanno fatto a Nicole è questa: ‘Come dovrà essere il tuo abito da sposa? Come lo immagini?’ E infatti, ha già la risposta pronta: “Mi vedo con un abito senza tempo, sicuramente accollato e con la manica lunga (questo non l’ho mai dichiarato prima!). Un mix tra innovazione, eleganza e raffinatezza. Me lo farei creare da mia mamma e lo farei vedere solo a lei”.
Oltre al merito di essere stata in Italia la prima influencer di abiti da sposa, Nicole ha contribuito alla digitalizzazione di un settore prima poco conosciuto, almeno dai giovanissimi. E in futuro? “Ho tantissimi progetti, quello più grande è quello di vedere crescere la mia realtà a livello internazionale e riuscire a portare nel settore proposte nuove, che leghino il mondo sposa e quello della moda in modo insolito, con progetti inaspettati”.